«Non è importante aggiungere anni alla vita, ma vita agli anni». Con questa citazione del premio Nobel Rita Levi Montalcini, il sindaco Silverio Vivenzi ha aperto la serata inaugurale del nuovo centro di ritrovo dell´associazione «Amici degli anziani» di Lumezzane.
«L´amministrazione comunale - ha aggiunto Vivenzi - ha sempre creduto e sostenuto questo importante progetto. Ha consegnato ai volontari stanze fatiscenti e le ritrova oggi ristrutturate e accoglienti. Non ci sono soldi, quindi il restauro esterno dovrà attendere; ma confermo il mio appoggio personale all´iniziativa».
Il gruppo è formato da 63 volontari (ben 13 arrivati nel solo 2011), ha a disposizione due minibus da nove posti e uno da cinque gestiti da 18 autisti. E tra gli operatori ci sono anche alcuni giovani che portano la loro esperienza professionale a supporto del gruppo: un medico specializzato in geriatria, un dottore in progettazione pedagogica e scienze della comunicazione, un ingegnere informatico, un perito di comunicazione-marketing e grafica e un esperto di economia.
Nell´anno appena terminato il sodalizio ha effettuato circa 1.100 servizi impegnandosi per 11 mila ore e percorrendo più di 30 mila chilometri. Ma cosa offre l´associazione? «In questo centro di aggregazione - spiega il presidente Ersilio Zavaglio - vogliamo promuovere pomeriggi di divertimento sponsorizzando l´amicizia e contrastando la solitudine. A partire dal 17 gennaio i nuovi locali saranno aperti martedì e giovedì dalle 14.30 alle 18, e i nostri ospiti troveranno un ambiente caldo. Nel frattempo proseguiamo con i trasporti delle persone che usufruiscono del servizio diurno nella Rsa “Le Rondini”, le portiamo in locali pubblici per incontrare gente, organizziamo gite e visite ai santuari e, ogni secondo sabato del mese, facciamo animazione nella casa di riposo di Lumezzane e a rotazione in quelle di Sarezzo, Bovegno, Pezzaze, Villa Carcina, Concesio, Nave, Barbariga e anche nella “Pasotti e Cotinelli” di Brescia».
Ma non è finita: «Offriamo un servizio alle persone della terza età che desiderano recarsi al cimitero per far visita ai propri cari - continua Zavaglio -, ma anche a chi ha bisogno di terapie fisiche e specialistiche negli ospedali della provincia». M.BEN.
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