Ndrangheta Dopo i dieci arresti di mercoledì, la Valtrompia si conferma crocevia dei traffici delle cosche
«Non siamo la San Luca del Nord»
Il sindaco di Lumezzane: le infiltrazioni esistono, ma il tessuto è sano Confisca Con il sequestro dei patrimoni, al Comune negli anni scorsi sono state affidate tre case La nostra è una comunità che da sempre vive e lavora onestamente
LUMEZZANE (Brescia) - «Non siamo gente mafiosa. Questa è una terra dai valori forti, con un tessuto sociale solido e una realtà industriale sana». Non è stupito Pietro Vivenzi, sindaco di Lumezzane, della nuova operazione antidroga che mercoledì ha nuovamente acceso i riflettori sulle infiltrazioni della ' ndrangheta in Valtrompia. D' altra parte, negli ultimi dieci anni, qui è stato un susseguirsi di blitz contro le cosche calabresi, con arresti eccellenti, processi e condanne. Vivenzi non accetta però che qualcuno definisca Lumezzane, 24 mila abitanti, «la San Luca del Nord». «Questa - dice - è una comunità che vive e lavora onestamente. Nei decenni passati abbiamo aperto le porte a chi, da altre zone del nord, veniva a lavorare nelle nostra fabbriche. Poi c' è stata l' ondata dal Sud e, dopo, quella degli extracomunitari. Ma Lumezzane è sempre stato un modello quanto a integrazione e pacifica convivenza». Certo la presenza delle cosche è un po' meno visibile di quella degli immigrati. La Lombardia quanto a insediamento delle ' ndrine viene subito dopo la Calabria, e la provincia di Brescia è seconda solo all' area Milanese. Qui le basi storiche sono Lumezzane, il Basso Garda e Castegnato e le attività spaziano dal traffico internazionale di droga e armi, alle false fatturazioni sino al caporalato nel settore edile, all' usura, alle estorsioni e ai subappalti. Ma, accanto a queste attività «tradizionali», c' è l' altrettanto pericolosa e crescente infiltrazione nel mondo finanziario. I proventi vengono poi investiti nell' acquisto di night, bar, ristoranti, discount, case. La vastità del patrimonio delle cosche è dimostrato anche da un dato: la Lombardia è ai primi posti per immobili confiscati, dopo Sicilia, Calabria e Campania. Nel 2008, su 630 beni confiscati, 420 erano già stati destinati. Anche Lumezzane ha avuto la sua piccola parte. Dice il sindaco che al Comune sono stati consegnati tre appartamenti: «Speriamo che le confische continuino». Il sequestro dei patrimoni è considerata una misura di contrasto molto forte. Giancarlo Rossini, storico boss della droga bresciano finito nell' operazione di mercoledì, aveva preso così male le confische dei suoi beni disposte negli anni scorsi dai magistrati di Brescia che voleva ingaggiare un killer per punire due pm e un giudice. Nel blitz condotto dalla Squadra Mobile è finito agli arresti anche il calabrese Pino Mazzaferro, 56 anni, sorvegliato speciale (nel 2009 aveva riciclato 350 chili di alluminio rubato), considerato il boss di Lumezzane, legato al clan Crea della piana di Gioia Tauro, condannato a cinque anni nel 2007 ma assolto in appello. Le prove che la Valtrompia è un nodo cruciale nel traffico di droga gestito dalle ' ndrine, era venuta con l' «Operazione Centauro», avviata dai carabinieri di Gardone nel 2006 e conclusa tre anni dopo con un maxi-blitz dei Ros (cinquanta arresti) che aveva sgominato un' organizzazione in grado di smerciare almeno dieci chili di cocaina al mese, ritenuta legata alla famiglia calabrese degli Strangio di San Luca, gli stessi della strage di Duisburg. La gang, secondo gli inquirenti, era guidata da Domenico Mammoliti, personaggio di spicco della ' ndrangheta arrestato nel maggio del 2008. Quell' operazione era partita dalle indagini su un colpo di pistola esploso contro la vetrina di un' agenzia di pompe funebri della Valtrompia che, si scoprì dopo, era un' intimidazione per un debito relativo a una partita di droga non pagata. Gli stupefacenti, appurarono gli investigatori, in alcuni casi arrivavano in zona addirittura nascosti nell' apparato riproduttivo delle mucche. Luigi Corvi RIPRODUZIONE RISERVATA **** 630 i beni confiscati fino al 2008 alla criminalità organizzata in Lombardia **** I blitz 2001 L' Operazione ' Nduja fu un maxi-blitz contro la ' ndrangheta nel Bresciano. Al processo (2009) 14 condanne per 139 anni di carcere. 2005 In un seguito di quell' operazione dei Ros, fu smantellata una banda che agiva sull' asse Brescia-Bergamo: 42 arresti. Sequestrati ville, aziende, azioni e conti correnti. 2007 La Finanza sequestra discoteche, bar, negozi e villette per 30 milioni di euro. 2009 Operazione Centauro: 50 arresti con epicentro a Lumezzane 2011 Dieci arresti nel blitz che sgomina un traffico internazionale di droga
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