Sabato 23 Luglio 2011 PROVINCIA, pagina 27


La Rivadossi di Lumezzane
Il «Comitatoxlumezzane», ovvero il gruppo spontaneo nato anche sulla spinta del «caso cesio», continua a raccogliere adesioni. E inizia a ricevere risposte. Per esempio alla propria richiesta di chiarimenti inviata al sindaco sul sito di stoccaggio del materiale contaminato da cesio 137, allestito nella «Rivadossi srl Raffinerie metalli» di Sant'Apollonio. Nella comunicazione del Comune si ricorda che la costruzione del «bunker» di via Madonnina non è ancora terminata, che l'Ufficio tecnico ha sollecitato i responsabili del cantiere e ha informato la Prefettura, la quale a sua volta ha chiesto una tempistica.
Nel frattempo, le «bags» contenenti le scorie contaminate, in attesa di essere collocate nei container e quindi nel manufatto in arrivo, si trovano isolate all'interno dello stabilimento. E i contenitori con le polveri più pericolose - aggiungono in municipio - sono stati piazzati nella parte più interna del cumulo. «Asl, Arpa, e vigili del fuoco hanno comunque accertato che all'esterno dell'ammasso non si rivelano emissioni gamma derivanti da materiale radioattivo - assicurano dal palazzo -. Dopo l'accaduto la Rivadossi ha dotato l'insediamento produttivo di un nuovo sistema a portale per rilevare e misurare eventuali anomalie radiometriche del materiale in ingresso e in uscita, ha acquistato un sistema di controllo portatile e ha installato anche sul circuito dello scarico dei fumi un rilevatore radiometrico».
Nella relazione viene anche spiegato che la Rivadossi non ha costituito nessun fondo di garanzia per il corretto mantenimento del materiale contaminato, e che non ci sono leggi che lo impongono.
Sul tavolo c'è anche un progetto di georeferenziazione dei rischi sanitari nei comuni della Valtrompia:«È attualmente in fase di studio con il Comune di Nave - dicono negli uffici comunali -, e seguirà la tempistica degli accordi presi con la Comunità montana. Noi abbiamo invece chiesto all'Asl una valutazione preliminare per capire quali indagini epidemiologiche si ritenga possibile condurre sulla popolazione e come».
«Sono certo che il Comitato costituirà un validissimo strumento d'informazione per i cittadini - conclude il sindaco Silverio Vivenzi -, e sarò lieto di collaborare con il gruppo per migliorare la qualità della vita in Valgobbia».
Nessun commento:
Posta un commento