venerdì 20 marzo 2015

Dal bagagliaio spuntano 61 chili di hashish

Non era custodita in un doppio fondo. E neppure mimetizzata.
Unica precauzione un sacco di iuta imbevuto di kerosene per eludere il fiuto dei cani antidroga. La partita di 61 chili di hashish destinata a rifornire il mercato bresciano viaggiava nel portabagagli di un´anonima Volkswagen Golf.
A scoprire il carico da «sballo» la squadra Mobile della Questura di Brescia, guidata dal capo Giuseppe Schettino.
Nei guai è finito M.K., 39 anni, operaio-piccolo imprenditore italiano residente a Lumezzane e senza alcun precedente specifico. Un´esistenza simile a tante altre, ma a quanto pare condotta con un tenore di vita al di sopra delle possibilità di un metalmeccanico socio di una micro azienda.
È bastato questo indizio, sottile come il filo di una ragnatela, a spingere gli investigatori della Questura a tenere sotto discreta sorveglianza il 39enne. Non è la prima volta che da un dettaglio quasi insignificante, la polizia mette a segno importanti operazioni anti-droga.
RECENTEMENTE la Questura ha sequestrato in città 460 chili di hashish seguendo la pista dettata da segnalazioni fornite da studenti e dai loro familiari. Il nuovo sequestro ribadisce quanto sia preziosa e strategica la collaborazione e il rapporto di fiducia fra cittadini e forze dell´ordine.
Attraverso una serie di pedinamenti, la polizia ha notato che M.K., socio di una ditta di lavorazione metalli a Lumezzane, viaggiava con una frequenza eccessiva e soprattutto al di fuori dei potenziali itinerari dei clienti dell´azienda.
Gli investigatori hanno cominciato allora ad intensificare i «pedinamenti» monitorando le trasferte del 39enne che faceva la spola fra la provincia di Brescia e quelle di Mantova e Milano. E proprio un viaggio nel capoluogo di regione è stato fatale al trafficante. La squadra mobile ha intuito che si trattava di una spedizione di approvvigionamento dello stupefacente ed ha predisposto una trappola scattata a Rovato, lungo l´autostrada A4. Il 39enne di Lumezzane ha cercato di di fuggire, quando gli è stato intimare l´alt. Ma è intervenuta una seconda pattuglia che ha bloccato la Golf sulla corsia d´emergenza.
NEL BAGAGLIAIO sono stati trovati i 61 chili di «fumo» che avrebbero assicurato alla vendita al dettaglio circa 200 mila euro.
Gli inquirenti ritengono che M.K. abbia incontrato il suo fornitore a Milano. La circostanza darebbe corpo all´ipotesi che la partita di hashish sia stata importata dalla Spagna o dall´Olanda. Un sequestro che dimostra una volta di piùquanto sia diffuso in provincia di Brescia il consumo di questo tipo di droga.
Con corrieri che si sentono a tal punto sicuri da lasciarla nel bagaliaio. L´indagine della squadra Mobile è soltanto all´inizio.
Gli investigatori puntano a ricostruire i flussi di approvvigionamento e localizzare la piazza e i canali di distribuzione al dettaglio della materia prima per spinelli. I panetti di hashish sequestrati erano contrassegnati dal marchio Rolex. E´ evidente che gli orologi simbolo del lusso non c´entrano assolutamente niente, ma che in questo modo i trafficanti hanno voluto «griffare» quello che veniva considerato un prodotto di qualità, una sorta di marchio per la tracciabilità della droga.
Un altro indizio a disposizione degli agenti guidati da Giuseppe Schettino chiamati a cercare di scoprire i livelli superiori, ovvero gli importatori dello stupefacente. Sullo sfondo del maxi sequestro si stagliano due un aspetti per così dire sociali: da un lato emerge la sempre maggiore diffusione di hashish in provincia, dall´altro il crescente desiderio della cittadinanza di collaborare con le forze dell´ordine per sconfiggere la dilagante piaga della droga.  bresciaoggi

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