giovedì 15 maggio 2014

Disagio, una casa accogliente che tiene vivo il ricordo di Davide

Da una parte un progetto assistenziale ambizioso; dall´altra la volontà di una famiglia a dir poco generosa di ricordare un figlio scomparso. È dalla fusione dei due desideri che è nata la concretizzazione del piano della cooperativa «Gaia» di Lumezzane. Ieri sera, il vescovo Luciano Monari ha benedetto l´inaugurazione della «Casa di Davide»: la nuova comunità per persone fragili e con disagio mentale realizzata sopra la sede della consorella cooperativa «La Fontana».
Grazie alla campagna di raccolta fondi avviata nei mesi scorsi, all´aiuto di tanti lumezzanesi e alla fondamentale partecipazione della famiglia di Davide, che ha contribuito con oltre il 50% della somma richiesta, la comunità riabilitativa psichiatrica a media assistenza è diventata operativa. Alla presenza delle autorità, di Ezio Belleri, direttore generale dell´Azienda ospedaliera Spedali civili di Brescia, e di Sandro Bonomi, papà di Davide e referente per il comitato promotore, in tarda serata è stata aperta per la prima volta la porta d´ingresso.
La residenza offre 14 posti letto distribuiti in 7 camere, ognuna delle quali dotata di servizi, e spazi comuni a disposizione degli utenti; il tutto adattato anche per i disabili. Nella realizzazione sono stati presi tutti gli accorgimenti finalizzati a un contenimento dei consumi energetici per centrare l´obiettivo della classificazione energetica in classe A: sono stati installati nuovi impianti termici collegati a collettori solari e in tutto il nuovo piano è stato previsto un sistema di ventilazione controllata. Esternamente sono presenti serramenti in alluminio speciali per garantire la sicurezza degli utenti, e sul lato Nord c´è un nuovo terrazzo per permettere l´ampliamento dei locali interni.
Un «dettaglio» non secondario: tutti gli arredi sono stati forniti, come promesso, da «Ikea», che si era messa a disposizione per contribuire al compimento dei lavori. La nuova comunità, costata circa 500 mila euro, ha una superficie di 471 metri quadri, e rispetto all´attuale locale che ospita i 10 pazienti della Crm, i nuovi ambienti sono concepiti per rendere più confortevole il soggiorno nei locali comuni.
È quindi stato centrato l´obiettivo del progetto che voleva aumentare a 24 i posti letto per i bisogni psichiatrici della Valtrompia con la costruzione di una struttura in grado di ospitare la Crm (comunità residenziale media assistenza) aumentandone i posti. Ora la coop può svuotare i locali finora impiegati per questo scopo destinandoli ad altri bisogni. Oltre all´inserimento dei pazienti in una struttura adeguata, l´operazione ha permesso due nuove assunzioni.  bresciaoggi   m.ben

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