Da una parte un progetto assistenziale ambizioso; dall´altra la volontà
di una famiglia a dir poco generosa di ricordare un figlio scomparso. È
dalla fusione dei due desideri che è nata la concretizzazione del piano
della cooperativa «Gaia» di Lumezzane. Ieri sera, il vescovo Luciano
Monari ha benedetto l´inaugurazione della «Casa di Davide»: la nuova
comunità per persone fragili e con disagio mentale realizzata sopra la
sede della consorella cooperativa «La Fontana».
Grazie alla campagna
di raccolta fondi avviata nei mesi scorsi, all´aiuto di tanti
lumezzanesi e alla fondamentale partecipazione della famiglia di Davide,
che ha contribuito con oltre il 50% della somma richiesta, la comunità
riabilitativa psichiatrica a media assistenza è diventata operativa.
Alla presenza delle autorità, di Ezio Belleri, direttore generale
dell´Azienda ospedaliera Spedali civili di Brescia, e di Sandro Bonomi,
papà di Davide e referente per il comitato promotore, in tarda serata è
stata aperta per la prima volta la porta d´ingresso.
La residenza
offre 14 posti letto distribuiti in 7 camere, ognuna delle quali dotata
di servizi, e spazi comuni a disposizione degli utenti; il tutto
adattato anche per i disabili. Nella realizzazione sono stati presi
tutti gli accorgimenti finalizzati a un contenimento dei consumi
energetici per centrare l´obiettivo della classificazione energetica in
classe A: sono stati installati nuovi impianti termici collegati a
collettori solari e in tutto il nuovo piano è stato previsto un sistema
di ventilazione controllata. Esternamente sono presenti serramenti in
alluminio speciali per garantire la sicurezza degli utenti, e sul lato
Nord c´è un nuovo terrazzo per permettere l´ampliamento dei locali
interni.
Un «dettaglio» non secondario: tutti gli arredi sono stati
forniti, come promesso, da «Ikea», che si era messa a disposizione per
contribuire al compimento dei lavori. La nuova comunità, costata circa
500 mila euro, ha una superficie di 471 metri quadri, e rispetto
all´attuale locale che ospita i 10 pazienti della Crm, i nuovi ambienti
sono concepiti per rendere più confortevole il soggiorno nei locali
comuni.
È quindi stato centrato l´obiettivo del progetto che voleva
aumentare a 24 i posti letto per i bisogni psichiatrici della Valtrompia
con la costruzione di una struttura in grado di ospitare la Crm
(comunità residenziale media assistenza) aumentandone i posti. Ora la
coop può svuotare i locali finora impiegati per questo scopo
destinandoli ad altri bisogni. Oltre all´inserimento dei pazienti in una
struttura adeguata, l´operazione ha permesso due nuove assunzioni. bresciaoggi m.ben
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