Lumezzane non è immune dal fenomeno del gioco d´azzardo che degenera in patologia.
Si
moltiplicano gli schiavi di videopoker e scommesse sportive che cercano
aiuto alla Caritas ed entrano in contatto con gli sportelli «Gli
Acrobati» di Concesio e Gardone Valtrompia. E, nonostante il Comune,
dopo i solleciti dalle associazioni e dalla consulta sociale, non abbia
ancora aderito al manifesto dei sindaci contro il gioco d´azzardo, nei
giorni scorsi la Giunta ha però approvato una mappa dei luoghi
sensibili.
La legge regionale del 24 gennaio, infatti, vieta
l´installazione in locali, bar, ristoranti e centri commerciali di nuove
macchinette per il gioco d´azzardo a meno di 500 metri da edifici quali
scuole, oratori, chiese e centri religiosi, impianti sportivi e
residenze sanitarie.
L´assessore al Commercio e attività produttive
Rosanna Saleri, con l´aiuto del dirigente dell´ufficio tecnico Gian
Piero Pedretti, ha presentato una cartina del territorio indicando gli
spazi entro i quali non si possono collocare nuovi apparecchi. Il
provvedimento salva invece le macchinette già installate fino alla sua
entrata in vigore, il 24 gennaio appunto, anche se non rispettano le
distanze e nei casi di sostituzione. Ma come riporta la delibera, si
possono installare nuove macchinette rispettando le distanze (scarsi, in
realtà, gli spazi disponibili) e presentando la documentazione Scia.
Oltre
alla mappa, il Comune avvierà un censimento sugli apparecchi di gioco
d´azzardo montati prima della nuova legge tramite le autocertificazioni
dei locali o dai dati forniti dai Monopoli di Stato.
E sulle critiche
per il fatto che Lumezzane non abbia ancora aderito al Manifesto dei
sindaci, l´assessore alla Polizia e sicurezza Cosimo Alemanno sottolinea
come «la Valgobbia sia uno dei pochi paesi in provincia a fare una vera
lotta: la denuncia a un bar per le macchinette non regolari mesi fa è
la prova».F.Z.
Bresciaoggi
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