lunedì 10 marzo 2014

Depuratore, qualcosa si muove A breve l´apertura dei bandi

La storia del depuratore della Valtrompia ha un sapore tutto italiano. L´opera è sulla bocca di tutti da decenni, ma solo negli ultimi anni le amministrazioni locali, anche grazie ai diktat europei, hanno fatto passi in avanti.
Scelta la localizzazione in località Dosso Boscone, a Concesio, e confermata l´idea di realizzarlo in galleria, ora è solo questione di tempi tecnici e di carte. Quelle non mancano mai. Ma a che punto siamo? «Il progetto è stato inserito nel piano degli investimenti dell´Ato che metterà a disposizione circa 25 milioni di euro per avviare i lavori e per coprire le fideiussioni necessarie per la realizzazione - risponde Gianmaria Giraudini, sindaco di Villa Carcina -. Stiamo concludendo gli studi di fattibilità e siamo in procinto di aprire i bandi, fermo restando che adesso sono al vaglio varie imprese che si esprimeranno su capitolati e garanzie».
In effetti il nodo è proprio questo: ora bisogna individuare un gestore unico del ciclo integrato a livello provinciale in grado di garantire la realizzazione dell´opera e che possa sostenere il piano finanziario. Nei giorni scorsi l´amministrazione di Villa Carcina ha incontrato la popolazione per fare il punto della situazione: una serata con l´assessore all´Ambiente Claudio Belleri, Bruno Bettinsoli e Fabrizio Veronesi, rispettivamente presidente e responsabile dell´Area tecnica della Comunità montana.
«È stata fatta la cronistoria che ci ha portato, grazie all´interesse di tutti i sindaci della valle, al punto in cui ci troviamo oggi - racconta Giraudini, anche lui presente alla serata -. La scelta di costruire un depuratore in ipogeo è stata apprezzata da tutta la platea. «Siamo riusciti a intervenire su un pezzo di storia che sembrava già scritta - continua il primo cittadino - e abbiamo trovato una soluzione alternativa al piano che occupava parte del suolo di Cailina».
Insomma, i rappresentati dei comuni sono sempre stati d´accordo su alcuni punti e la coesione ha portato a quello che si potrebbe definire «non un via, ma un pronti a partire» basato sul risparmio del suolo. Un´ultima domanda: chi pagherà tutto? «Il costo sarà coperto dalle quote in bollette a carico dei contribuenti», conclude Giraudini.

Marco Benasseni

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