martedì 18 febbraio 2014

Il torrente intubato «scappa» San Sebastiano va sott´acqua

Costringere la natura a cambiare abitudini e togliere spazio alle sue necessità ha sempre dei costi. E in queste ore, a Lumezzane stanno probabilmente sperimentando proprio gli effetti di una manomissione ambientale. Da venerdì sera almeno 150 mila litri di acqua sono usciti da uno scavo all´ingresso del complesso commerciale «Noal», e tecnici e operai sono ancora al lavoro per risolvere il problema.
In sintesi, le forti e continue piogge hanno quasi certamente creato una bolla d´acqua e causato la fuoriuscita di un torrente dal proprio letto oggi sotterraneo per effetto dell´urbanizzazione.
Le strade allagate da venerdì sera a San Sebastiano sono tornate all´asciutto solo ieri mattina, e come dicevamo a causare il problema dovrebbe essere stato il torrente Coniglio, troppo cresciuto per restare nell´alveo e capace di trovare una via d´uscita proprio attraverso lo scavo presente all´inizio del complesso commerciale.
I primi a intervenire sul posto erano stati nella prima serata di venerdì i vigili del fuoco, allertati da un passante che aveva notato il flusso idrico senza fine uscire dal terreno e invadere in pochi minuti le vie Montegrappa, Marconi e Monsuello, nella zona del municipio e del teatro Odeon, per poi perdersi sulla via Industriale. Il distaccamento guidato da Dario Lentini ha installato (e presidiato) per tutta la notte una pompa a immersione per deviare il flusso, che altrimenti avrebbe allagato i negozi e raggiunto la centrale elettrica del Noal.
Fortunatamente le temperature miti hanno evitato il formarsi di lastre di ghiaccio, poi, sabato mattina c´è stato un sopralluogo con i tecnici di A2a e l´assessore ai Lavori pubblici Mario Salvinelli, ed è stato escluso qualsiasi problema all´acquedotto e alle condutture. La causa, quindi, è stata individuata in una sorgente naturale e oggi sommersa ingrossata dalle abbondanti precipitazioni: un corpo idrico che scorre dal monte Ladino a Sant´Apollonio per finire nel Gobbia.
Ieri mattina, dicevamo, i tecnici e gli operai sono riusciti a deviare la perdita, e adesso per qualche giorno si proseguirà con gli scavi di ricerca nella zona ora chiusa al traffico, mentre il flusso in uscita sarà allacciato alle condutture delle acque bianche.
Come ricordano i residenti più anziani del posto, il corso d´acqua in questione ha creato disagi (ma mai di questa entità) anche in passato; per esempio invadendo le cantine della zona. Il torrente Coniglio, «Conèc» in dialetto, è stato intubato negli anni Novanta durante la costruzione del Noal, le cui fondamenta si trovano proprio accanto al fiumiciattolo. E secondo un aneddoto risalente agli anni della realizzazione del complesso, il nome «Noal» sarebbe stato scelto proprio per ricordare la grande quantità di acqua emersa durante i cantieri.

bresciaoggi 

Fabio Zizzo

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