mercoledì 19 febbraio 2014

Convegni e sottoscrizioni I videopoker nel mirino

Sembra ormai un noioso luogo comune, ma purtroppo la realtà è davvero drammatica; forse ancora più seria di come appare. Da autentica malattia, o nei casi meno gravi da sciocca speranza di cambiare la propria vita, il gioco d´azzardo sta causando una infinità di situazioni disperate, fatte di dipendenza e di risparmi sperperati anche, paradossalmente, in questa fase di forte crisi.
Le slot machine (e non solo) ingoiano capitali a non finire creando la falsa speranza di fuggire dal disagio economico, e proprio questa congiuntura spinge precari, disoccupati o indebitati a cercare la fortuna giocando alle slot machine, prima con pochi euro e poi investendo stipendi e pensioni. Un fenomeno dilagante e che ha portato molte famiglie ben oltre la crisi e a costretto alla mobilitazione strutture sanitarie, psicologi e medici.
Anche le istituzioni, come la Regione Lombardia ma soprattutto molti comuni, stanno cercando di mettere un freno al problema, mentre le petizioni di cittadini e associazioni si moltiplicano. Ovviamente questa realtà riguarda direttamente anche la Valgobbia, e per conoscere, approfondire e trovare soluzioni adeguate per gestire il fenomeno, a Lumezzane sono state allestite due iniziative.
La prima è in cartellone per domani sera alle 20,30 nell´oratorio di San Sebastiano, ed è rappresentata dall´incontro «Da divertimento a malattia. Il gioco d´azzardo patologico». Durante la serata in questione saranno la presidente della Consulta sociale valgobbina Flauzia Panada e Claudia Fusi, laureata in Scienze dell´educazione, a cercare di analizzare l´aspetto «malato» della pulsione a giocare usando il denaro.
L´altra iniziativa si terrà invece domenica, quando all´esterno delle chiese lumezzanesi, dope le messe festive si potrà firmare il testo di una petizione popolare proposta su scala nazionale che chiede di regolamentare e possibilmente contrastare la diffusione del gioco d´azzardo. F.Z.

bresciaoggi

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