giovedì 30 gennaio 2014

Pd e Civica a muso duro: «Meglio il porta a porta»

La scorsa settimana Aprica spa, affiancata da realtà locali come la cooperativa «La fontana» e l´Azienda servizi Valtrompia, ha ottenuto l´appalto per il servizio di smaltimento per i prossimi cinque anni (rinnovabili quasi per obbligo per un altro quinquennio), ma a Lumezzane la polemica sul caso rifiuti non si ferma. La scelta dell´Amministrazione, lo ricordiamo, in linea con i risultati giudicati positivi da parte di realtà come Bovezzo e Polaveno, è caduta sui cassonetti a calotta apribili con una chiavetta per l´indifferenziato e sulle mini isole ecologiche per gli altri materiali; ma la decisione è stata criticata da «Lumezzane in movimento», vale a dire i 5 Stelle valgobbini, e da Pd e Civica per Lumezzane. Anche per lo scarso coinvolgimento dei cittadini.
Il pentastellati sono stati i primi ad alzare la voce. Nei giorni scorsi hanno scritto una lettera al sindaco Silverio Vivenzi e all´assessore Andrea Capuzzi con la quale chiedono dettagli tecnici sui motivi della scelta e propongono un incontro con gli esperti sulla filosofia e la pratica del «rifiuti zero».
Ma il vero attacco arriva attraverso un volantino di Pd e Civica per Lumezzane. «La decisione è arrivata a pochi mesi dalle elezioni senza condivisione e senza informare i cittadini - scrivono Rudi Saleri e Matteo Zani, i due capigruppo -. Non sono stati organizzati incontri e l´unica occasione di dibattito, dopo varie richieste del Pd, è arrivata a bando già definito». Poi le opposizioni attaccano anche la riduzione dei cassonetti grigi e l´accorpamento in isole che potrebbe creare disagi. L´alternativa? «Un sistema ibrido con calotta per l´indifferenziata e porta a porta per il riciclabile». F.Z. bresciaoggi

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