Nel gennaio dell´anno scorso, l´assessorato all´Ambiente del Comune di
Lumezzane e la sede di Brescia dell´Agenzia regionale per la protezione
dell´ambiente hanno lanciato una sperimentazione unica in Lombardia
destinata a controllare le condizioni del torrente Gobbia, da decenni
utilizzato come una fogna per gli scarichi illegali di aziende che hanno
a lungo approfittato della mancanza di verifiche.
Per contrastare
il fenomeno e tentare di risalire ai responsabili dei ricorrenti episodi
da Codice penale, lungo il corso del torrente sono state collocate e
attivate 24 ore su 24 quattro sonde speciali nascoste lungo gli argini e
che misurano temperatura, profondità delle acque, la conducibilità
elettrica delle stesse e l´ora dei rilevamenti. Il sistema tecnologico è
tarato in modo che ogni anomalia venga segnalata in tempo reale
all´Arpa, che così può attivare l´ufficio Ambiente del municipio e le
forze dell´ordine valgobbine affinché intervengano rapidamente.
I
risultati dell´operazione? Il bilancio di oltre un anno e mezzo di
attività sul fronte ambientale e su quello delle denunce, sarà
presentato oggi alle 17 nel teatro Odeon dal sindaco Silverio Vivenzi,
dall´assessore all´Ambiente Andrea Capuzzi, dal collega comunitario
Mauro Sigurtà, dal dirigente tecnico valgobbino Gian Piero Pedretti e da
quello del dipartimento bresciano dell´Arpa Sergio Resola.
Nel
frattempo, lo ricordiamo, alle forze dell´ordine e ai dipendenti
comunali da circa un anno si sono affiancate anche le guardie ecologiche
volontarie della Comunità montana, che possono garantire controlli
anche la notte e nel fine settimana. F.Z. - bresciaoggi
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