Molti cittadini di Lumezzane poche settimane fa al rientro dalle vacanze
si sono visti recapitare l´ultima bolletta dell´acqua con la brutta
sorpresa dell´ennesimo aumento. Il caso è arrivato in Consiglio
comunale, dove è stata discussa un´interpellanza presentata dal
consigliere Rocco Ferraro (Pdl).
«Vorrei sapere la posizione del
sindaco su questo e se ci sono alternative per calmierare o respingere
l´aumento delle tariffe, arrivato al 13% in due anni e 25% in cinque in
Lombardia - dice Ferraro -. Ma soprattutto i valgobbini vorrebbero
conoscere i motivi del rialzo». A rispondere è stato proprio il primo
cittadino Silverio Vivenzi che, d´accordo con il consigliere, ha parlato
anche di «livello di sopportazione ormai diventato inaccettabile».
Ma
la spiegazione del balzello è una questione tecnica legata ai nuovi
modi di stabilire le tariffe. Il cosiddetto decreto «Salva Italia» del
2011, infatti, approvato dal Governo Monti, ha trasferito all´Autorità
nazionale per l´energia elettrica e il gas la competenza di
regolamentare i nuovi prezzi in base agli investimenti fatti. Questo
provvedimento, però, secondo il sindaco, sminuisce il valore dell´Ambito
territoriale della Provincia.
Se l´anno scorso le tariffe erano
rimaste bloccate, fino alla fine del 2015 comprenderanno i nuovi aumenti
al massimo del 6,5% all´anno, poi l´Autorità deciderà un nuovo sistema
di calcolo. E mentre venerdì in Comunità Montana verrà presentato il
progetto del depuratore della Valtrompia, il capogruppo valgobbino del
Pdl Michele Chiappa pensa ad altre soluzioni. «Nel 2011 c´è stato il
referendum - commenta -. Oggi dovremmo abbandonare certe posizioni
ideologiche e cambiare strategia».F.Z. Bresciaoggi
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