Lumezzane. Ancora un «tutto esaurito» al Teatro Odeon di Lumezzane che, questa sera alle 20.45, ospita Maurizio Lastrico presenta «Facciamo che io ero io», il suo nuovo spettacolo, prodotto da Bananas con la regia di Gioele Dix, in cui ha costruito un racconto teatrale intrecciando fra loro resoconti sulle sue origini, cronache su incontri e personaggi del presente e riflessioni varie. Il tutto utilizzando il suo «marchio di fabbrica» ovvero gli endecasillabi danteschi. Maurizio Lastrico è genovese; dopo aver conseguito il diploma di operatore turistico, si è iscritto alla scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova e ha cominciato a lavorare in teatro affiancando un'attività di comico e cabarettista con la quale è arrivato subito ad avere notorietà. In televisione ha esordito con «Camera Cafè» su Italia1 dove ha creato il personaggio del «catatonico»; nel 2009 è in onda su Canale 5 a «Zelig Off», dove ha proposto la sua Divina Commedia «rivisitata», trattando di temi quotidiani in lingua dantesca. Nello stesso anno ha fatto parte del cast fisso della trasmissione di La7 «Grazie al cielo sei qui». Il grande successo è arrivato nel 2010 quando ha partecipato a «Zelig» e nello stesso anno ha portato in teatro il suo primo spettacolo teatrale comico «Quando fai qualcosa in giro dimmelo». Lastrico non ha voluto trascurare il teatro «ufficiale» e di recente ha partecipato infatti all'allestimento del «Sogno di una notte di mezza estate» di Shakespeare con la regia di Gioele Dix. «Certo è che quando Maurizio Lastrico entra in scena - dice il regista - il pubblico si predispone istintivamente a ridere. E subito si lascia conquistare dalla sua elegante figura dinoccolata, dalla sua originale e ariosa gestualità, da quella particolare fisicità che lo contraddistingue. Lastrico sovverte l'idea della comicità tutta di pancia, impulsiva, fisiologica. La sua carta vincente è nella qualità dei testi e nell'energia comunicativa, quella famigerata e tanto rara vis comica che gli permette di far ridere grazie a parole che prendono letteralmente corpo. Una ricetta speciale, frutto del suo talento, che ha per ingredienti risolutivi un'intelligenza vivace, un'inesorabile e feroce ironia, una discreta dose non esibita di cultura, che non guasta mai».
Francesco De Leonardis - bresciaoggi
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