LUMEZZANEIl patto di stabilità fa rima con inattività. Nelle casse
comunali, per effetto di questa imposizione europea, fatta propria del
governo italiano, sono bloccati ben 5 milioni di euro. Soldi destinati
agli investimenti che significherebbero lavoro e messa in circolo di
risorse. Il sindaco, Silverio Vivenzi, più che lamentarsene, libera un
fondo d'amarezza. Sempre per tale patto sono bloccate anche le
assunzioni e se su questa voce ci si può anche adeguare senza mugugni,
sui soldi fermi si sfiora l'irrazionalità. E spenderli in barba al
patto? Eh no, i Comuni che utilizzano quelle somme vengono penalizzati
perché il governo taglia i trasferimenti destinati agli enti locali.
Insomma, si assiste ad una... magia di questa natura: in cassa riposano
cinque milioni, ma non li puoi spendere; lo Stato finanzia i Comuni
attraverso i trasferimenti da quando gli enti locali sono stati privati
di entrate proprie, così il danno è doppio: non spendo quello che ho e
peso sul bilancio dello Stato per quello che mi deve.
«Non abbiamo
mai speso tanto poco come ora - osserva il sindaco - anzi, abbiamo
rimborsato anche 1 milione di euro per azzerare certi mutui. Ora non ne
accendiamo e quindi siamo ad encefalogramma finanziario pressoché
piatto». I cinque milioni fermi sono ovviamente già destinati: la parte
più cospicua (poco più di 1 milione di euro) va al cimitero unico di S.
Apollonio-S. Sebastiano, per un piccolo ampliamento e per lavori di
ristrutturazione. Poi si rincorrono spese a pioggia che vanno dal
miglioramento della viabilità, ai parcheggi, all'abbattimento delle
barriere architettoniche, alla depurazione. A questo proposito ecco
un'altra perla: le bollette sono appesantite dalla voce relativa alla
depurazione, una percentuale che appesantisce la tariffa sul consumo. Lo
stabilisce la cosiddetta Legge Galli sulla quale pungolano dubbi
d'incostituzionalità per cui le somme raccolte in dieci anni andrebbero
rimborsate agli utenti dell'acqua. Ma quanti cittadini hanno conservato
bollette tanto risalenti nel tempo? Attorno alla questione la normativa è
divenuta talmente complessa, quasi complicata, che tutto è sospeso.
«Ovviamente - conclude il sindaco Vivenzi - se domani mattina sorge un
problema urgente si spenderà, ma per ora siamo in perfetta linea». Come
dire, belli magri pur non mancando i soldi-cibo.
Egidio Bonomi (giornale di brescia)
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