martedì 3 aprile 2012

La centrale del «118» allontana la Lega dal Pdl a Lumezzane

Il complesso e molto sentito tema delle emergenze sanitarie ha occupato un posto di rilievo nell´ultimo consiglio comunale di Lumezzane. Tanto rilevante da creare una spaccatura nella maggioranza. Perchè anche il Pdl ha votato con le opposizioni una mozione che chiede al sindaco di «pressare» la Regione affinché disponga il mantenimento a Brescia della centrale operativa del «118». La «Lega di governo», invece, in questo caso ha detto no.
Il luogo dello «scontro» è stata appunto l´aula consiliare del municipio, e la scena è stata occupata dalle minoranze di Pd, Udc e Civica per Lumezzane che insieme hanno proposto una mozione a tutta l´assemblea per impegnare il sindaco Silverio Vivenzi a premere sul presidente della Regione, Roberto Formigoni, per il mantenimento in provincia di un servizio destinato invece a traslocare a Bergamo.
E come dicevamo, durante la votazione la maggioranza si è spaccata: il Pdl si è associato alle minoranze per il sì, mentre la Lega nord è stata irremovibile. Il progetto della sanità lombarda stilato dall´assessore Luciano Bresciani, lo ricordiamo, prevede la riduzione da 12 a 4 delle centrali operative, con la soppressione di Brescia che verrebbe appunto inglobata da Bergamo (le altre tre strutture funzionerebbero a Milano, Pavia e Como).
«È uno squilibrio verso l´Ovest della Regione - hanno lamentato le opposizioni - e Brescia, Mantova e Cremona sarebbero penalizzate. Non contestiamo la riorganizzazione della sanità, ma vorremmo che a Brescia, seconda in Lombardia per numero di interventi, continuasse a essere dotata di un presidio».
Sul fronte opposto, invece, il Carroccio ritiene il nuovo sistema giusto e adeguato: «A Bergamo esistono già le strutture tecnologiche che permettono la comunicazione per le emergenze sul posto - ha commentato il capogruppo Giovanni Battista Foresti -, e se restasse in funzione la postazione di Brescia si dovrebbero spendere altre risorse per attrezzarla».
Il problema sottolineato dalle minoranze è costituito anche dalla vastità del territorio del Bresciano: una grande area con caratteristiche molto diverse abitata da oltre 1.2 milioni di cittadini che, se lasciata in carico a Bergamo, sarebbe difficile da gestire. «La chiusura della centrale operativa indurrebbe a spostarsi di più sul territorio e a gestire meglio gli interventi - ha replicato il sindaco - ma se la sede sarà a Bergamo o a Brescia è un aspetto secondario: l´importante è l´efficacia nelle emergenze».
Nella stessa serata ha tenuto banco anche un altro punto caldo sanitario: l´automedica che potrebbe sparire dala Valgobbia. Ma il primo cittadino ha confutato i timori: «La permanenza sul nostro territorio è una sfida che abbiamo vinto grazie ai volontari della Croce bianca; ma in virtù della nuova organizzazione del 118, il mezzo potrebbe coprire la zona a cavallo con la Valsabbia e lasciare la competenza della media Valtrompia ad altri». F.Z.

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