giovedì 1 marzo 2012

La maggioranza «blinda» l´assessore Pasotti

La maggioranza fa quadrato attorno all´assessore ai Servizi sociali Fausto Pasotti e lo salva dalla sfiducia chiesta dalle opposizioni (Pd, Civica per Lumezzane e Udc).
È successo l´altra sera durante il Consiglio comunale, quando è stato sollevato il caso della petizione di Forza Nuova dello scorso novembre con la firma, tra le due 200 presenti, anche del delegato di via Monsuello. La polemica si era accesa nei giorni successivi, quando l´assessore aveva detto di condividere il contenuto del documento lanciato dai forzisti, che in sei punti chiedevano di fare più controlli nei centri islamici e nelle case dove vivono gli stranieri. Il passaggio contestato dalle opposizioni è quello in cui si parlava di via preferenziale per gli italiani negli aiuti economici.
«È UN FATTO grave che l´assessore ai Servizi sociali, alla guida di un dicastero così importante anche per le fasce più deboli - dicono dall´opposizione -, metta la sua firma e si esponga pubblicamente su quanto è di sua competenza». E la stessa minoranza aveva proposto di ritirare la mozione a condizione che Pasotti ammettesse l´errore. Ammissione che, però, non è arrivata. «Non contestiamo il suo operato e non siamo contro Forza Nuova - commenta ancora l´opposizione -, ma avremmo preferito che si fosse dissociato almeno sulla preferenza verso gli italiani». La mozione è così andata avanti ed è stata respinta.
Nel Pdl però alcuni consiglieri hanno parlato di «scivolata». «Mi dissocio dalle posizioni estreme del partito - ha detto Pasotti in Consiglio -, ma sono d´accordo coi primi punti della petizione. Questo non vuol dire, però, che sia a favore degli italiani rispetto agli stranieri visto che dal mio insediamento, e per la prima volta a Lumezzane, ho aperto i bandi di aiuto a tutti, senza distinzioni». I dati forniti dall´assessore parlano del 60% delle risorse dei Servizi sociali del 2011 acquisite dagli stranieri. «Tra il 2007 e il 2009 gli immigrati aiutati erano una trentina e 100 gli italiani: nel 2011 sono stati in parità».F.Z. (Bresciaoggi 01/03/2012)



L'assessore rimane al suo posto
L'assessore ai Servizi sociali Fausto Pasotti resta al suo posto. La mozione delle minoranze con cui si chiedeva al sindaco Vivenzi di togliergli la delega è stata respinta dalla maggioranza al termine di una lunga discussione. L'accusa era quella di aver firmato una petizione presentata da Forza Nuova contenente alcuni punti che per l'opposizione discriminavano i cittadini in base alla nazionalità.
«L'assessore - ha osservato Matteo Zani del Pd - ha firmato contro un principio costituzionale e allo stesso tempo si è autosollecitato per svolgere meglio il proprio lavoro. Ci chiediamo come è possibile avere fiducia in un assessore che è in contraddizione con la funzione svolta nel suo assessorato. Sostenere la discriminazione non è certo compatibile con l'incarico pubblico, tanto più in un assessorato come quello dei Servizi sociali».
Sulla stessa linea si son espressi anche Marco Ghidini e Rudy Saleri della civica per Lumezzane, Flavio Pelizzari dell'Udc, Francesco Becchetti del Pd. «I servizi sociali per essere credibili - ha commentato Ghidini - hanno bisogno della massima trasparenza e devono garantire a tutti i cittadini i diritti».
A difesa dell'assessore sono scesi in campo i capigruppo della Lega Nord, Gianbattista Foresti, del Pdl Michele Chiappa e alcuni consiglieri. Alla base degli interventi «il fatto che nessuno abbia in realtà contestato l'operato dell'assessore, né tra i consiglieri né tra le associazioni impegnate nel sociale».
A queste parole hanno fatto eco quelle del primo cittadino Vivenzi, che non ha riscontrato nel lavoro svolto dall'assessore alcuna azione da contestare o tale da giustificare una sua presa di posizione che giustifichi il ritiro del mandato affidato. «Penso che i numeri possano confermare come il mio assessorato - ha detto Pasotti - abbia lavorato senza discriminazione. Al contrario, se nel 2007 con la precedente Amministrazione avevamo 137 utenti da aiutare, 109 dei quali italiani, da quando sono arrivato io gli utenti sono diventati 203, 100 dei quali extracomunitari».
Il sostegno alla petizione, ha aggiunto Pasotti, «era sui punti che chiedevano maggiori controlli su locali di immigrati con connotati religiosi, verificandone la possibilità d'utilizzo. Ebbene, proprio qualche giorno fa l'Asl ha riconosciuto che uno degli immobili utilizzati per associazioni culturali non è agibile per tale utilizzo, mentre per l'altro è stato posto un tetto al numero di fedeli che lo possono frequentare contemporaneamente».
Angelo Seneci (Giornale di Brescia)                         

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