giovedì 23 febbraio 2012

Sessuologia in classe: si comincia alle medie

Parlare di sesso a ragazze e ragazzi di terza media non è facile: una equilibrata educazione sulla materia rischia sempre di rimanere imbrigliata tra timori e pudori da una parte, e un approccio «goliardico» o morboso dall´altra. Intanto i ragazzi crescono senza punti di riferimento.
A Lumezzane si sta provando ad affrontare la questione con metodo e snesibilità: momenti educativi nelle scuole, non senza il coinvolgimento dei genitori, il cui ruolo è fondamentale.
Nei giorni scorsi Stefania Galli, psicologa e consulente sessuale dell´Aispa ha presentato ai genitori il percorso sul tema dell´educazione sessuale attivato nelle scuole medie «Dante Alighieri», «Vittorio Bachelet» e «Maria Seneci», rivolto a tutte le classi terze.
Proprio il ruolo delle famiglie è stato sottolineato. «Poiché la maggiore efficacia di un intervento si ottiene agendo non solo sui ragazzi, ma anche sulle figure educative che vi ruotano attorno - spiega la professoressa Grazia Fini, referente per l´educazione alla salute - gli incontri, tenuti dagli operatori della cooperativa sociale “Gaia”, saranno rivolti anche ai genitori che, se preparati, possono fornire messaggi coerenti con quanto gli studenti affrontano in classe».
L´intervento dell´«esperto», fatto di poche brevi lezioni, rischia infatti di non produrre risultati a lungo termine se non supportato dall´ambiente quotidiano dove vive il ragazzo.
Il programma prevede un percorso informativo-formativo per i genitori di 3 incontri a cadenza quindicinale, e un percorso per i ragazzi, in orario scolastico, di quattro incontri di due ore ciascuno.
In particolare il percorso dedicato ai genitori ha come obiettivo quello di offrire informazioni sulla sessualità dei figli nel suo sviluppo fisiologico, nonché un confronto su tematiche quali l´abuso e la pornografia «on-line».
«Agli studenti - ha spiegato la dottoressa Galli - cerco di far capire che nella sessualità entrano in gioco anche fattori emotivi ed affettivi, provo a farli riflettere per allargare i loro punti di vista dato che la sessualità deve essere considerata in una cornice storica e culturale». M.BEN.

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