Giornale di Brescia
mercoledì 23 novembre 2011, pag. 33 - Valtrompia e Lumezzane
LUMEZZANEUnione quattro, fusione uno. Questo il risultato scaturito dall'incontro tenuto lunedì sera a Lumezzane sul tema della «Città della Valtrompia», a cui hanno partecipato il sindaco valgobbino Silverio Vivenzi, quello di Sarezzo Massimo Ottelli, di Gardone Michele Gussago, di Concesio Stefano Retali e il presidente della Comunità Montana Bruno Bettinsoli. Assente il sindaco di Villa Carcina, Gianmaria Giraudini. Gli interventi sono serviti ad approfondire il lavoro di Andrea Tiraboschi dell'Università Bocconi, sull'idea promossa da Vivenzi, di creare una sola cosa dei cinque Comuni.
Degli scenari proposti, quello dell'unione ha raccolto i maggiori consensi. «Fonderci insieme - ha ricordato Vivenzi, unico a difendere la soluzione estrema - vorrebbe dire che per tutti potremmo ricevere servizi dall'unico grande Comune, migliori di quelli attuali e a un costo inferiore. E la Comunità montana potrebbe rimanere il referente per i Comuni dell'alta valle». La proposta partita da Lumezzane, giudicata coraggiosa da tutti, ha raccolto tante belle parole a favore. «Ricordo - ha detto Bettinsoli - che prima della Comunità montana esisteva già un'unione dei Comuni della Valtrompia. Oggi sono 15 i servizi gestiti unitamente». Per il sindaco di Gardone VT, Gussago, «è necessario confrontarci su due-tre punti e insieme alla Comunità montana verifichiamo se possiamo lavorare insieme. Se otterremo dei risultati saranno la base perché i nostri cittadini accolgano con fiducia l'idea della Città della Valtrompia». Per Massimo Ottelli, lo strumento per partire è quello dell'unione, e la Comunità montana è la sede dove creare il confronto. Per Stefano Retali, infine, non va dimenticato che, nel caso del suo Comune, la questione è diversa: «Siamo una cerniera tra Valtrompia, Franciacorta e città e di questo dovremo tenere conto».
Angelo Seneci
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