Finché le casse comunali avevano disponibilità di risorse da destinare all'assistenza per gli studenti disabili degli ultimi tre anni di scuola superiore (i primi due, ancora dell'obbligo restano in carico ai Comuni) per supplire all'inadempienza della Provincia a cui compete la materia, non c'erano problemi. Ma ora il Comune di Lumezzane chiede al Broletto di tornare ad assolvere al compito che la legge le assegna, ovvere farsi carico dei costi.
IL CASO ERA STATO sollevato dal consigliere della «Civica per Lumezzane» Marco Ghidini che durante l'ultimo consiglio comunale aveva presentato un'interpellanza alla giunta affinché sollecitasse la Provincia grazie al sostegno anche dell'assessore all'Istruzione Lucio Facchinetti che è presidente dell'omonima commissione a Palazzo Broletto.
E se nelle ultime sedute prima della pausa estiva - come ha sottolineato il centrosinistra - la posizione della giunta sembrava rigida, la svolta c'è stata, tanto che il Comune ha deciso di appellarsi tramite l'Anci (l'associazione nazionale dei Comuni) per sciogliere il nodo.
Un precedente c'era stato lo scorso 13 luglio quando il Tar di Brescia aveva dato ragione alle famiglie di tre ragazzi disabili di Collio e Pezzaze che si erano visti interrotto il servizio di trasporto a scuola superiore e condannato la Provincia a finanziare l'intervento.
NEL CASO di Lumezzane il problema non si pone visto che l'assistenza continua a favore di sette ragazzi. Ma il consigliere Ghidini ha sollevato un altro problema, ossia il venir meno nel bilancio del Comune di risorse che potrebbero essere impiegate in altri, importanti servizi.
E qualcosa si è mosso, quando durante un tavolo tecnico tra Regione, Anci e Unione delle province lombarde, il Pirellone ha chiesto ai Comuni di fare il resoconto delle spese adottate per il servizio negli anni 2009-10 e 2010-11. La Valgobbia ha sostenuto 51mila euro per il primo e 72mila euro per il secondo, mentre per l'anno in corso sono in programma 67mila euro.
Lo stesso Anci ha ribadito però la necessità che a partire dal 1° novembre la Provincia torni a farsi carico dei costi. «È un dato positivo il fatto che il Comune abbia deciso di appellarsi all'Anci - ha concluso Ghidini - perchè in discussione c'è un servizio importante per le persone fragili quali sono gli studenti disabili e per le loro famiglie».
(BRESCIAOGGI)
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