È un diritto allo studio condizionato dai tagli agli enti locali quello che si troveranno a dover subire le famiglie di Lumezzane all'inizio del nuovo anno scolastico. A livello generale le impostazioni non sono cambiate rispetto agli anni scorsi, ma su alcune delle novità introdotte pesa soprattutto il bilancio economico negativo degli asili privati. «Il nostro obiettivo era quello di non limitare le risorse - ha spiegato l'assessore all'Istruzione Lucio Facchinetti - ma per problemi di budget degli asili paritari, che pensiamo sia necessario tutelare per offrire altre opportunità di servizio, abbiamo deciso di cambiare qualcosa».
Facchinetti si è mostrato comunque soddisfatto anche per la collaborazione delle opposizioni che hanno ritenuto il nuovo piano, nonostante alcuni provvedimenti impopolari, all'insegna del «non si può fare di più».
PARTENDO dalle buone notizie per gli utenti, è stata confermata la mensa all'elementare «Caduti» di Pieve che sarà sostenuta dal tempo pieno, ma lo stesso servizio sarà introdotto all'inizio dell'anno anche alla «Aldo Moro» di Fontana. Per il resto, rimane il sostegno alle famiglie, soprattutto numerose e con più figli iscritti, così come gli interventi per i disabili. Una delle novità importanti introdotta quest'anno, però, è l'indice Isee fissato a 15mila euro come limite massimo per chiedere sconti dal 10% in poi sui servizi integrati (trasporti, mensa…) oltre il primo figlio iscritto all'asilo privato. E a proposito di questo, preoccupa la situazione di debito che ha costretto le scuole a chiedere al Comune l'aumento delle rette e la costituzione di una fondazione di privati che possa farsi carico dei debiti alla fine dell'anno. Così, dai 150 euro di retta si è passati a 170 mensili. «La cifra chiesta dalle scuole (180 euro) era eccessiva rispetto a quanto si paga per quelle pubbliche (150 euro, ndr) - ha spiegato l'assessore - perché nonostante la parità tra statale e privata sia stata superata nel 2001, bisogna almeno mantenerle vicine».
IN COMPENSO, le fasce Isee sono diventate sei con un limite di 13.500 euro che dà maggiori possibilità di sostegno. Sul fronte dei contributi dati dal Comune agli asili privati per sostenere la didattica, sono stati ridotti a 7900 euro rispetto agli 8300 dell'anno scorso, anche se la quota normale sarebbe stata di 7200 euro. Tra gli altri servizi, anche se attivati dalla Regione, c'è la dote scuola con cui le famiglie possono ottenere degli sconti sul materiale didattico.
Per far fronte alla richiesta, inoltre, gli uffici mettono a disposizione degli utenti un computer dove avviare la pratica. Si tratta, quindi, di un piano totale di oltre 1milione e 600mila euro (8mila in meno rispetto all'anno scorso) dove è confermata anche l'assistenza socio-psico-pedagogica da 418mila euro. Un altro aspetto negativo, sottolineato dallo stesso assessore, è la riduzione che subiranno gli importi delle borse di studio e premi di laurea dati ogni anno ai meritevoli.
(Bresciaoggi 20/09/2011)
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