Il Gobbia è malato e non da oggi e ci sono zone a Lumezzane, come la località Faidana, dove il torrente spesso di trasforma in uno scarico a cielo aperto. Dopo anni di inutili denunce, però, forse qualcosa si muove e le promesse degli amministratori potrebbero presto diventare realtà. L'accusa è precisa: molti abitanti della località Faidana si lamentano dei colori poco naturali che spesso caratterizzano le acque del torrente Gobbia. «Spesso non posso aprire le finestre perché gli odori emanati dall'acqua rendono l'aria irrespirabile - conferma Veronica Cavagna, che da sempre abita in una casa a pochi metri dal fiume - Ho notato più volte l'acqua chiaramente inquinata da scarichi industriali. Credo che certi colori non siano frutto di madre natura!»
Sul punto, ora, risponde dando un filo di speranza ai cittadini Andrea Capuzzi, che da 13 mesi ricopre l'incarico di assessore all'ecologia. Il Comune è consapevole del problema ma le opere investigative non sono semplici: burocrazia e mancanza di personale non aiutano di certo. «E il motivo per il quale l'amministrazione - spiega Capuzzi, aprendo uno spiraglio sul futuro -, in linea con il programma elettorale, ha stipulato un accordo con l'Arpa che permetterà di monitorare 24 ore su 24 il Gobbia tramite sensori equamente distribuiti su tutto il corso del fiume. Valuteremo la qualità dell'acqua e riusciremo a stabile in punti in cui si effettuano scarichi "non autorizzati". Questo ci aiuterà a capire le zone interessate e potremo più facilmente risalire a chi commette l'illecito».
I dati saranno trasmessi in tempo reale alla centrale operative che provvederà ad elaborarli e a comunicarli ai tecnici competenti. Questi controlli permetteranno di supervisionare anche piccole realtà che attualmente non sono facili da monitorare. Senza dubbio ridare la dignità perduta al torrente della cittadina è un obiettivo che l'amministrazione ritiene fondamentale, ma purtroppo le tempistiche di attuazione del progetto non sono ancora ben chiare e quindi «l'operazione sensori» potrebbe non essere dietro l'angolo.
Su ambiente e qualità della vita a Lumezzane, comunque, l'assessore Capuzzi (che ha anche la delega all'edilizia priva e all'urbanistica) ha le idee piuttosto chiare. «Siamo in carica da 13 mesi - spiega - e non possiamo fare miracoli, ma abbiamo già fatto molto per rendere più vivibile il nostro territorio e l'aria che respiriamo».
Alcuni esempi? La raccolta differenziata segnala un trend positivo anche grazie alla realizzazione di nuove isole di raccolta, mentre il «Piano Neve» programmato lo scorso inverno prevedeva l'utilizzo di salgemma al posto della classica ghiaia e ciò ha permesso di pulire un maggior numero di strade mantenendo i costi invariati rispetto all'esercizio precedente. «Le casse comunali - continua l'assessore - non hanno sprecato risorse economiche per recuperare 290 tonnellate di ghiaia che negli scorsi anni erano utilizzate per prevenire il ghiaccio sul manto stradale. Insomma, abbiamo migliorato il servizio senza gravare sui costi».
Primi passi in attesa di risolvere i grandi nodi ambientali della cittadina come quello del Gobbia multicolore.
23/08/2010 Marco Benasseni (Bresciaoggi)
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