giovedì 10 luglio 2014

Patto per la crescita e il lavoro: buone intenzioni, zero risultati

Il Patto di sistema per la crescita e il lavoro in Valtrompia, il documento siglato due anni fa da cinque grandi comuni della Valle - con capofila Lumezzane - e numerose associazioni, enti, sindacati, rischia di rimanere lettera morta.
L'ACCORDO finalizzato a mettere benzina nel motore produttivo e commerciale di un'area fortemente colpita dalla crisi, era stato raggiunto a maggio del 2012 in Prefettura a Brescia. Al tavolo, oltre a Lumezzane, c'erano Concesio, Gardone, Sarezzo e Villa Carcina con la Comunità montana e altre realtà bresciane: dall'Università degli studi alla Camera di Commercio, dal Consorzio armaioli italiani a Confartigianato e Apindustria, Aib e Associazione Artigiani, Ascom, Confesercenti, Cna, Cisl, Uil, Consorzio Valli, l'associazione valgobbina «Il Lume della Ragione» e l'agenzia formativa Tedoldi.
Realtà economiche, accademiche, imprenditoriali e commerciali a disposizione di 180 mila cittadini, ma che in due anni, in concreto, hanno fatto ben poco.
Solo due incontri organizzati sul tema della «Città della Valtrompia» per aiutare le piccole imprese a fare rete. Nulla, invece, sui tanto sbandierati stati generali che avrebbero dovuto svolgersi due anni fa. E intanto la crisi non si ferma, con i negozi costretti a chiudere, aziende che lasciano a casa i dipendenti e giovani che cercano fortuna e lavoro altrove. La Comunità montana propone voucher e incentiva gli studenti a sviluppare nuove idee, ma il patto va a rilento.
Solo sul depuratore e l'autostrada - per il primo c'è il progetto, mentre per la seconda l'inizio dei lavori è stato rimandato ma è comunque previsto nei prossimi mesi - l'intesa ha funzionato. O almeno ha dato una mano a sbloccare la situazione. A Lumezzane si parla di incontri con le varie categorie, finalizzati anche a cercare fondi europei. Ma di concreto?
Le ultime elezioni comunali e il nuovo quinquennio che si aprirà in Comunità potrebbero cambiare qualcosa, sembra ci sia affinità di intenti tra i paesi. Il più ottimista è l'ex sindaco valgobbino Silverio Vivenzi, che guiderà il comitato verso la «Città della Valtrompia». «È l'unica cosa che può salvarci - commenta -, e tutti i membri riuniti intorno al tavolo remano dalla stessa parte».

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