In tutte le venti cliniche italiane della Fondazione Salvatore Maugeri,
compresa quella di Lumezzane, unica nel bresciano, non sarà licenziato
nessuno. Ma il taglio fino al 15% sugli stipendi e il passaggio dal
contratto collettivo nazionale di sanità pubblica a quello privato, ha
suscitato rabbia e indignazione.
UNA DECISIONE comunicata ai
lavoratori il 3 luglio scorso dal consiglio di amministrazione dell´ente
che ha sede centrale a Pavia, dopo aver analizzato il bilancio 2013.
L´intervento,
ovviamente, sta mettendo in subbuglio i lavoratori, con presidi e
assemblee sindacali. Compresa quella di oggi a Lumezzane, convocata
dalle ore 14, alla quale parteciperà gran parte dei 250 dipendenti
valgobbini.
Il fatturato della Maugeri nel 2013 è stato di circa 300
milioni di euro, 15 milioni in meno rispetto al 2012 e con una perdita
d´esercizio, l´anno scorso, di oltre 15 milioni. E il calo delle entrate
sulle prestazioni è il sintomo che il 2014 andrà peggio. Secondo il
Cda, per mantenere l´equilibrio bisogna ridurre il costo del lavoro e
del personale, che pesa per il 60% sul totale delle uscite.
In
soldoni, cancellazione di tutti i contratti pubblici e integrativi degli
oltre 3.500 dipendenti italiani, con il passaggio a quello privato, e
la scure che si abbatte sulle buste paga.
Ma i lavoratori del colosso
di Pavia, compresi quelli valgobbini, non ci stanno. Non credono che la
colpa sia del bilancio e criticano la «decisione unilaterale presa
senza aprire un tavolo di confronto».
I dipendenti parlano di un
taglio del costo del lavoro di 3 milioni di euro già adottato tra il
2012 e il 2013 e puntano il dito contro lo scandalo giudiziario che ha
coinvolto l´anno scorso la fondazione, con accuse di associazione a
delinquere e corruzione imputate ai vecchi vertici, e che ha coinvolto
anche la Regione.
LA FONDAZIONE ha patteggiato l´uscita
dall´inchiesta attraverso un concordato con la Procura di Milano costato
17 milioni di euro e altri 16 milioni in immobili messi a disposizione
per la confisca.
I dipendenti valgobbini chiedono le dimissioni
immediate della dirigenza e anche l´unione dei medici italiani alza la
voce. L´unione sindacale di base spiega che ci saranno «risparmi
economici inesistenti passando al contratto privato, visto che l´ente è
finanziato dal pubblico, accreditato dal Servizio sanitario nazionale e
riceve fondi per la ricerca».
L´istituto lumezzanese si trova in via
Mazzini e ha 149 posti letto. La clinica si occupa della cura e della
riabilitazione dei pazienti che hanno subito interventi chirurgici, del
loro recupero funzionale, respiratorio, neurologico e cardiologico. È
considerato uno dei gioielli del gruppo. bresciaoggi F.Z.
Nessun commento:
Posta un commento