venerdì 18 luglio 2014

La Maugeri taglia gli stipendi Lavoratori sul piede di guerra

In tutte le venti cliniche italiane della Fondazione Salvatore Maugeri, compresa quella di Lumezzane, unica nel bresciano, non sarà licenziato nessuno. Ma il taglio fino al 15% sugli stipendi e il passaggio dal contratto collettivo nazionale di sanità pubblica a quello privato, ha suscitato rabbia e indignazione.
UNA DECISIONE comunicata ai lavoratori il 3 luglio scorso dal consiglio di amministrazione dell´ente che ha sede centrale a Pavia, dopo aver analizzato il bilancio 2013.
L´intervento, ovviamente, sta mettendo in subbuglio i lavoratori, con presidi e assemblee sindacali. Compresa quella di oggi a Lumezzane, convocata dalle ore 14, alla quale parteciperà gran parte dei 250 dipendenti valgobbini.
Il fatturato della Maugeri nel 2013 è stato di circa 300 milioni di euro, 15 milioni in meno rispetto al 2012 e con una perdita d´esercizio, l´anno scorso, di oltre 15 milioni. E il calo delle entrate sulle prestazioni è il sintomo che il 2014 andrà peggio. Secondo il Cda, per mantenere l´equilibrio bisogna ridurre il costo del lavoro e del personale, che pesa per il 60% sul totale delle uscite.
In soldoni, cancellazione di tutti i contratti pubblici e integrativi degli oltre 3.500 dipendenti italiani, con il passaggio a quello privato, e la scure che si abbatte sulle buste paga.
Ma i lavoratori del colosso di Pavia, compresi quelli valgobbini, non ci stanno. Non credono che la colpa sia del bilancio e criticano la «decisione unilaterale presa senza aprire un tavolo di confronto».
I dipendenti parlano di un taglio del costo del lavoro di 3 milioni di euro già adottato tra il 2012 e il 2013 e puntano il dito contro lo scandalo giudiziario che ha coinvolto l´anno scorso la fondazione, con accuse di associazione a delinquere e corruzione imputate ai vecchi vertici, e che ha coinvolto anche la Regione.
LA FONDAZIONE ha patteggiato l´uscita dall´inchiesta attraverso un concordato con la Procura di Milano costato 17 milioni di euro e altri 16 milioni in immobili messi a disposizione per la confisca.
I dipendenti valgobbini chiedono le dimissioni immediate della dirigenza e anche l´unione dei medici italiani alza la voce. L´unione sindacale di base spiega che ci saranno «risparmi economici inesistenti passando al contratto privato, visto che l´ente è finanziato dal pubblico, accreditato dal Servizio sanitario nazionale e riceve fondi per la ricerca».
L´istituto lumezzanese si trova in via Mazzini e ha 149 posti letto. La clinica si occupa della cura e della riabilitazione dei pazienti che hanno subito interventi chirurgici, del loro recupero funzionale, respiratorio, neurologico e cardiologico. È considerato uno dei gioielli del gruppo.  bresciaoggi   F.Z.

Nessun commento:

Posta un commento