lunedì 30 giugno 2014

Ignorati, sfrattati e senza casa «Giocare a cricket è un diritto»

Un giovane pakistano ha cortesemente e semplicemente chiesto uno spazio dove giocare a cricket con gli amici. Un´uscita pubblica che ha dato vita a un vero e proprio caso e a una piccola rivolta mediatica. Tutto è iniziato con la pubblicazione sulla bacheca Facebook di Generazione Lumezzanese di una fotografia che ritrae Asif Hussain e i suoi compagni di squadra mentre vengono premiati per aver vinto un torneo.
«Abbiamo partecipato con altre 32 squadre al double wicket cricket e dopo la finale di Collebeato abbiamo portato a casa la coppa dei vincitori - racconta Asif -. Il cricket si può giocare in vari modi. In questo caso la squadra non era composta dai soliti 11 giocatori, ma da una coppia».
Il pakistano 27 enne, arrivato in Valgobbia nel 2005, dipendente di un´azienda locale, era semplicemente orgoglioso di aver portato la coppa a Lumezzane, come lo sono i tanti ragazzi e ragazzini che giocano a calcio. Ma con la sua richiesta di spazi adeguati ha scatenato un putiferio.
In pochi minuti sono piovuti 115 commenti, alcuni dei quali evidenziano una forte chiusura nei confronti degli stranieri. «Siamo un gruppo di ragazzi che vanno dai 15 ai 32 anni e ci troviamo per giocare a cricket in un parcheggio privato - quello utilizzato dagli operai della ex Sabaf -. Ma riceviamo frequenti visite di vigili e carabinieri che ci invitano ad andarcene. Chiediamo che ci venga concesso il diritto di praticare quello che in Pakistan è lo sport più amato».
«IN PASSATO abbiamo giocato all´oratorio di San Sebastiano - aggiunge Kashif Javid, 23enne, iscritto a ingegneria -, ma da quando i campi da calcio sono diventati sintetici non è più possibile usarli». A Lumezzane ci sono circa 50 giocatori che vorrebbero uno spazio dedicato al cricket. Nessuno chiede un vero campo autorizzato con tribune, panchine e spogliatoi, ma si parla semplicemente di «ottenere un´area autorizzata dove poter giocare».
In realtà il problema riguarda tutta la Valle. A Sarezzo i giovani si trovano nel parcheggio dell´Esselunga o nel parco che costeggia il Mella, mentre a Collebeato, per esempio, all´interno di un parco è stato posizionato il pitch, un´area rettangolare dove si svolge il gioco. «Non è facile coinvolgere i nostri coetanei - continua Asif -, ma i più piccoli, anche di origine italiana, dimostrano interesse. Questa potrebbe essere un´occasione di integrazione, ora tutto è nelle mani del nuovo sindaco».
Con tanto di richiesta ufficiale sul tavolo di Matteo Zani, al quale spetterà il compito di decidere.  BRESCIAOGGI MARCO BEN

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