I GRILLINI lanciano anche un invito a intervenire con ispezioni tramite il comando dei carabinieri al fine di comprendere le fonti di inquinamento; infine, si chiede alla Camera se ci sia o meno l´intenzione di promuovere un´approfondita indagine epidemiologica per valutare e qualificare gli effetti dell´inquinamento del torrente sulla salute dei cittadini. Un nervo scoperto, questo, visto che in Italia non esistono precedenti significativi.
Ovviamente a Montecitorio sono state inviate informazioni e premesse in merito all´argomento. «Brescia risulta essere una delle città più inquinate d´Europa; i bacini fluviali vengono deliberatamente utilizzati come canali per sversamenti di sostanze chimiche e tossiche utilizzate dalle aziende nei loro cicli produttivi», si legge nel documento che tenta di rappresentare lo stato di salute del povero Gobbia, già monitorato in passato dall´Arpa per la scarsa qualità delle sue acque.
Nel rapporto (anno 2012) dell´agenzia, il torrente viene classificato come «stato ecologico scarso» e come «stato chimico non buono»; i valori degli agenti inquinanti nel fiume Mella mostrano un peggioramento rilevante dopo la confluenza del Gobbia.
Sintomo che l´acqua che scende da Lumezzane non è delle più cristalline (per usare un eufemismo). bresciaoggi
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