mercoledì 7 maggio 2014

Depuratore della Valtrompia Le firme ora ci sono, i soldi no

Se non fosse per i soldi, che al momento restano il vero problema, ci sarebbe di che festeggiare. Perché il passo in avanti c´è stato, con tanto di firme a favore di flash e relative dichiarazioni d´intenti sul futuro dell´opera. Parole impegnative, anche se nel futuro del depuratore della Valtrompia ci sono ancora troppe incognite.
Tocca fermarsi alle dichiarazioni e alle firme, quelle che ieri sono state poste in calce al protocollo d´intesa tra gli attori coinvolti. Al tavolo il presidente della Provincia Daniele Molgora, l´assessore provinciale all´Ambiente Stefano Dotti, il numero uno della Comunità Montana Bruno Bettinsoli, il vice presidente di Aato, Michele Gussago, e il sindaco di Concesio Stefano Retali.
TUTTI SODDISFATTI del lavoro svolto fino ad ora, ma consapevoli delle difficoltà. «Il depuratore sarà costruito a Concesio in località Dosso Boscone - ha ricordato Bettinsoli -, due terzi in galleria e una parte esterna. Entro fine mese sarà completato il progetto preliminare, poi procederemo con quello definito. La realizzazione sarà in due fasi: la prima da 30 milioni permetterà di recuperare la parte della valle già collettata - 60mila abitanti circa -, la seconda tranche - 35 milioni - riguarderà invece la Valgobbia, che non è ancora collegata». Entro fine luglio partiranno i lavori per posizionare il tubo che dal crocevia di Sarezzo salirà fino a Termine di Lumezzane.
«Con la firma congiunta di questa mattina vogliamo porre l´accento su un accordo che va verso la soluzione di un problema che è anche sotto l´occhio dell´Unione Europea - ha dichiarato Molgora -. Oggi abbiamo quello che in passato non c´era: l´intesa tra tutte le amministrazioni della Valle. Il fatto che ci sia stato un coordinamento tra Provincia, Aato e Comuni significa che i risultati si possono ottenere». Insomma, questa firma, a sentire i diretti interessati, è una vera e propria svolta.
Ma per quanto riguarda i finanziamenti Gussago è stato molto chiaro: «L´ufficio d´Ambito non contribuisce direttamente alla costruzione. Può mettere delle garanzie con gli istituti di credito per facilitare l´erogazione di mutui, intervenendo in caso di mancato pagamento della rata, ma serve comunque qualcuno disposto a realizzare il depuratore - ha sottolineato -. Il gestore unico con un monte ricavi e patrimonio ha un potere contrattuale più forte dei singoli, ma i soggetti in gioco con partecipazione pubblica non hanno ancora dato risposta favorevole. Anche i sindaci, soci delle municipalizzate, dovranno assumersi delle responsabilità. L´alternativa potrebbe essere una gara a livello europeo, che però rischia di far arrivare sul territorio competitor stranieri». Infine, Retali ha definito il protocollo un «un primo passo fondamentale», ma si è detto consapevole dei problemi.
bresciaoggi - 

Marco Benasseni

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